La malattia di Parkinson è una patologia del sistema nervoso centrale causata dal deterioramento dei neuroni che producono dopamina, essenziale per il controllo dei movimenti automatici del corpo. Di solito colpisce intorno ai 60 anni, ma circa il 5 per cento dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 e i 40 anni. L’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani ODV (http://www.parkinsongiovani.com) aiuta a non isolarsi e a reagire alla malattia mettendo al primo posto la qualità della vita. Ne abbiamo parlato con il Vice Presidente Massimiliano Iachini che anche quest’anno parteciperà con il team della sua Associazione alla decima edizione di Just The Woman I Am.
Il Parkinson è una malattia progressiva e fortemente invalidante a tutte le età, ma è un vero e proprio “terremoto” quando colpisce chi è ancora nel pieno delle forze.
Assolutamente. Tengo a precisare che quando a una persona viene diagnosticata la malattia di Parkinson, oltre il 60% delle cellule nervose cerebrali della dopamina (neuroni) è già morto. Questa perdita continua poi nel tempo.
L’aspetto psicologico di questa malattia è fondamentale. Allenare il nostro cervello a mantenere l’equilibrio psico-fisico è di primaria importanza. Quando scoprono di essere malate, le persone, giovani e meno giovani, tendono a isolarsi, a chiudersi: l’accettazione avviene attraverso un percorso molto difficile. L’obiettivo della nostra Associazione è proprio quello di aiutare ad affrontare i disagi della patologia senza isolarsi, puntando a ritrovare serenità e voglia di vivere. In tutto questo il nostro più grande alleato è proprio ciò che viene a mancare: il movimento.
Quanto è importante lo stile di vita?
Ad oggi Non esistono farmaci in grado di preservare i neuroni dopaminergici esistenti o di far regredire la malattia, ma è possibile controllare i disagi della malattia e aumentare la qualità della vita attraverso un percorso che utilizza terapie complementari come l’attività fisica, una corretta dieta e attività socializzanti. Personalmente due cose mi fanno pensare meno alla malattia: viaggiare e danzare. Il Parkinson è la malattia del movimento, ma si può contrastare questa patologia proprio con il movimento, con l’attività fisica che è un vero e proprio farmaco a costo zero.
Approfondiamo il tema dello sport…
L’attività fisica e lo sport in generale nascono come momento di inclusione, quindi Il movimento contrasta la progressione di questa patologia a livello fisico, ma anche mentale perché aiuta a socializzare, a restare aperti nei confronti del mondo e degli altri.
La dopamina, chiamata anche “molecola del piacere”, che subisce un calo conseguente alla malattia, si può riprodurre in modo naturale facendo attività piacevoli capaci di “risvegliarla”: lo sport è una di queste. Non ci sono sport più indicati di altri, ognuno di noi ha il suo preferito, l’importante sarebbe unire il movimento fisico all’attenzione e alla concentrazione. L’obiettivo è far parlare il proprio corpo che sta vivendo delle situazioni di rigidità e contrazioni, cercare di farlo sciogliere. Soltanto in questo modo si può tenere sotto controllo la malattia e garantirsi una buona qualità della vita.