Intervista a Giuseppina Barutello, vincitrice del Premio “Just the Woman I am”- 2015. Nata a Torino nel 1985, è una studentessa all’ultimo anno di Dottorato che svolge la sua attività presso il Molecular Biotechnology Center di Torino nel laboratorio di Immunologia dei tumori diretto dalla Professoressa Federica Cavallo. Nel 2011 ha conseguito la Laurea Magistrale in Biotecnologie Molecolari presso l’Università degli Studi di Torino, discutendo una tesi sperimentale con risultato 110/110 cum laude.
1) Che donna è Giuseppina nella vita quotidiana e quale attività sportiva predilige?
La vita di una giovane donna che cerca di farsi strada nel campo della ricerca e imparare cosa significa fare un mestiere così importante, è impegnativa ma stimolante. Nella vita quotidiana mi divido tra lavoro, famiglia e affetti. Sto vivendo una relazione d’amore importante e ho intrapreso la convivenza pochi mesi fa. Attualmente sto affrontando la stesura della tesi di Dottorato e, nel tempo libero, mi dedico a vari interessi. Mi piace leggere, viaggiare e prediligo praticare sport che implichino dei momenti di concentrazione profonda, come il pilates.
2) Giuseppina è ricercatrice dell’Università degli Studi di Torino, in quale ambito si svolge la sua professione?
L’ambito di ricerca in cui svolgo la mia attività presso l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita, è l’immunologia dei tumori. Gli studi sono volti all’identificazione di nuovi antigeni tumorali, coinvolti nella progressione neoplastica (oncoantigeni), verso cui attivare la reazione immunitaria. L’attività scientifica a cui ho preso parte personalmente si è concentrata su studi di biologia del tumore alla mammella durante la sua progressione e sulla valutazione, a livello preclinico, della risposta immunologica indotta da vaccini a DNA contro oncoantigeni espressi sulle cellule tumorali e su cellule del microambiente tumorale. In particolare, sono impegnata nello studio dell’effetto di una vaccinazione a DNA diretta contro i suddetti oncoantigeni, utilizzata nell’ambito dell’immunizzazione materna, nell’indurre una reazione immunitaria anti-tumorale nella prole.
3) Nel 2015 la commissione del premio “Just the Woman I Am” le ha assegnato una borsa di studio per il suo progetto di ricerca; ci può raccontare di cosa si tratta?
Il premio “Just the Woman I am-2015” mi è stato assegnato da una commissione che ha valutato positivamente il mio progetto di Dottorato. Lo studio, pubblicato sulla rivista OncoImmunology nel Maggio 2015, è stato volto ad indagare per la prima volta il ruolo anti-tumorale dell’immunizzazione materna contro un antigene associato a tumore, in particolare contro l’oncoantigene Her2, in una prole geneticamente incline a sviluppare carcinoma mammario. Da studi precedenti è stato dimostrato che l’immunizzazione materna è un valido approccio per prevenire varie infezioni neonatali e che l’induzione di un alto titolo anticorpale che segue la vaccinazione della madre, è fondamentale per garantirne il successo. Molti vaccini prenatali sono ormai disponibili e ampiamente raccomandati per le donne al terzo trimestre di gravidanza, mentre altri sono in fase di sviluppo. La vaccinazione materna contro un oncoantigene rientra invece in un campo sperimentale di nuovo studio, ma rappresenta la prova di concetto che l’immunizzazione materna può essere usata come strumento per la prevenzione di patologie tumorali che abbiano una base genetica, spianando la strada per la traslazione di questo approccio in campo oncologico.
4) Torino Donna ha come obiettivo quello di far sì che lo sport universitario sia in prima linea al fine di comunicare i propri valori formativi, strumento di prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo e soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica, come veicolo di cultura a sostegno dell’eliminazione della violenza di genere. Cosa ne pensa di questo evento?
Sposo in pieno la causa e gli obiettivi di Torino donna. Sono orgogliosa di essere donna, ma purtroppo leggo troppo spesso di episodi di violenza fisica e psicologica, esercitati sulle donne. Questo mi ferisce ed è giusto che se ne parli e si cerchi di porre fine a tali brutalità. Per prevenire è obbligatorio fare informazione e organizzare iniziative a questo scopo, come fate voi attraverso Torino Donna. Per questo e per tutto quello che farete in futuro rivolgo un grazie da parte mia e di tutte le donne, che sicuramente, come me, hanno a cuore questo tema.