Intervista a Clarissa Marchese, studentessa dell’Università degli Studi di Torino iscritta al corso di Laurea Magistrale in Comunicazione, Ict e Media. Capogruppo e testimonial per JUST THE WOMAN I AM del Collegio Einaudi, risiedente nella sezione Crocetta.
1) Perché partecipare a Torino Donna?
Ho scoperto Torino Donna solo l’anno scorso, grazie ad una locandina affissa nella palestra del CUS Torino di via Braccini 1 che si trova proprio a fianco della residenza del Collegio Einaudi in cui risiedo. Non appena ho letto di cosa si trattasse, ho pensato subito che avrei voluto partecipare, e questo per diversi motivi: perché sono donna, perché la causa che sta dietro l’organizzazione di questa ”mini maratona” è importante e vicina ad esperienze di persone care che mi hanno toccata e cambiata nel profondo, e perché una delle sensazioni più belle che conosca è quella di sentirsi in pace col proprio animo, sapendo di fare qualcosa di buono per qualcuno, conosciuto o sconosciuto. In aggiunta, il fatto che tutto ciò sia legato allo sport credo ne accresca il valore: esso per me è sinonimo di naturalezza, di semplicità, di benessere e di unione!
2) Cosa vuol dire essere uno studentessa fuorisede, sportiva e iscritta all’università?
Essere una studentessa fuorisede vuol dire tante cose. All’inizio è stato difficile: appena arrivata, sebbene il Collegio Einaudi fosse un ottimo ambiente e Torino una città stupenda, non riuscivo a non tornare a casa più volte che potessi. Ora, dopo anni, credo che il Collegio Einaudi e Torino siano diventate la mia seconda casa. Certo, il ”mio” mare, gli amici di casa, la mamma, i miei cani e molto altro, continuano a mancare anche dopo anni. Ma ora, quando torno a casa, sento che anche la bella Torino manca un po’, una cittadina così a misura d’uomo: manca l’ambiente universitario ed anche la rete di amicizie o semplicemente le chiacchiere che si creano in palestra, cui sono iscritta da qualche anno. E – l’ho lasciato volontariamente per ultimo – mancano le persone, alcune delle quali son diventate amicizie, che poi son diventate famiglia, sì, la mia seconda famiglia, quella che mi sono scelta! Quella con cui vivo la mia quotidianità, le mie vacanze, visito posti nuovi e con cui creo legami che spero dureranno negli anni; quella che ha in parte contribuito a farmi essere ciò che sono oggi, nel bene e nel male. Essere studente fuorisede è difficile a volte, ma è utile per crescere, maturare, creare la tua indipendenza e la tua persona, arricchirti.. ed è davvero bello!
3) Perché fare sport durante gli studi universitari?
Credo che lo sport sia una delle componenti fondamentali della vita di una persona, che non dovrebbe mancare mai. E’ fondamentale perché grazie ad esso si creano abitudini più sane, nascono nuove amicizie e, spesso, si riesce a staccare la spina dopo una giornata stressante. Lo sport ti permette di restare più a contatto con te stesso, andando oltre i tuoi impegni giornalieri, ma anche con le altre persone; spesso, come la corsa Torino Donna, ti permette anche di fare qualcosa di buono. Fare sport dovrebbe essere una prerogativa per tutti, durante la vita universitaria e non!