Si sono conosciute in ospedale, in un momento della vita di ciascuna difficile e importante, ma si sa: le donne non si fermano davanti a niente e sanno trasformare una pagina dolorosa in un bellissimo libro di amicizia e resilienza.
Così è stato per il gruppo Barcollo Ma Non Mollo, nato durante le cure oncologiche. Queste donne si sono sostenute e confortate con un sorriso, una parola, una telefonata, un semplice confronto, senza lasciarsi abbattere dalla malattia e trasformando un periodo buio della loro vita in un’occasione preziosa di crescita personale e di arricchimento.
Donne speciali nelle quali è facile riconoscersi perché in ognuna di loro c’è una parte di noi: la sofisticata, la riflessiva, la viaggiatrice, e poi c’è una cuoca, una psicologa, una professoressa di Milano e un’altra di Messina, una commercialista, una poetessa e una manager, una tenera sognatrice, una giovane nonna e tante altre personalità incontrate per caso e unite per scelta.
<<Il nostro gruppo nasce dal desiderio di accogliere e prendere per mano, con discrezione e sensibilità, chi affronta le cure oncologiche – racconta Daniela Pellegrino co-fondatrice del Gruppo che quest’anno parteciperà per la prima volta a Just The Woman I Am. L’accoglienza è il riconoscimento dell’altro, è mettersi in gioco rendendo partecipe l’altro di qualcosa di proprio. L’accoglienza è un’espressione di apertura, di solidarietà, di condivisione di reciproche esperienze ed emozioni>>.
Con questa veste Barcollo Ma non Mollo ha l’ambizione di approdare nei reparti oncologici ospedalieri, nei prossimi mesi, con il “Progetto Accoglienza” mettendo a disposizione l’esperienza personale e accompagnando chi sta affrontando lo stesso percorso: <<Abbiamo iniziato a dialogare con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per realizzare un progetto insieme a sostegno dell’Istituto di Candiolo– continua Pellegrino. Insieme siamo più forti, insieme superiamo tutto, sempre a testa alta, mano nella mano e con il sorriso sul viso>> continua Pellegrino. L’obiettivo? Daniela non ha dubbi: <<Guarire>>.
L’empatia tra donne è qualcosa di forte e potente che unisce e fortifica, è altruismo, è aiutare contro l’altro grande male: la solitudine nella quale si ritrovano molte malate oncologiche. Così il “Progetto Accoglienza” punta a trasformare l’attesa dei giorni del trattamento in un momento di formazione e di arricchimento personale attraverso l’organizzazione di incontri costruttivi. Il progetto prevederà, all’interno dei reparti oncologici, un corner con personale volontario che fornirà indicazioni per l’accesso ai servizi e assistenza informativa. Ma soprattutto <<Un sorriso e un supporto nei momenti di difficoltà. E attenzione particolare sui nuovi malati e sugli anziani prendendo per mano il paziente, spesso disorientato e impaurito, che sta iniziando il nostro stesso percorso>> conclude Pellegrino.
Un progetto ambizioso, fatto dalle donne ma non solo per le donne, per affrontare, unite e a testa alta, il domani.