Amir Lafdaigui è Dottore in Scienze Motorie, presenter e formatore internazionale, co-fondatore di Life Changer, scuola di formazione Internazionale per la certificazione di innovative figure professionali nel Fitness.
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Finalmente, dopo anni di discriminazione, la sensibilizzazione per la violenza sulle donne sta avendo la giusta voce che merita. Nelle giornate che precedono l’8 marzo, data di celebrazione della donna, sono molte le campagne che intervengono per questa causa. I tempi sono moderni e la mentalità sta cambiando, ma non ancora a sufficienza per dare il giusto valore al gentil sesso. Onestamente credo che sia necessario profilare uno sforzo comune perché un vero cambiamento possa avvenire. Basti pensare che il delitto d’onore e il matrimonio riparatore sono stati aboliti solo 30 anni fa. Pratiche che sottintendevano che la donna fosse di proprietà di qualcuno, come se fosse un oggetto e non una persona pensante. In effetti anche i media e la comunicazione attuale hanno le loro responsabilità tuttora. Alla donna vengono imposti quotidianamente dei canoni di bellezza da rispettare, dei ruoli morali come quelli della moglie o della madre e la negata libertà di essere sé stessa in qualunque momento.
Ma come si può cambiare tutto ciò? Come in ogni buona famiglia, la verità sta sempre nel mezzo. L’evoluzione sociale deve andare necessariamente in una direzione di parità tra i sessi, poiché ci sono occasioni in cui le donne hanno spiccate capacità migliori di quelle dell’uomo ed altre in cui la praticità maschile è migliore di quella femminile. E’ necessario alleggerire il gentil sesso dall’oscura lama del giudizio che lo segue fin dalla nascita. Ovviamente siamo tutti sotto osservazione, ma alla donna vengono da subito imposti dalla società ruoli, cliché e canoni che deve rispettare, pena il giudizio universale. Purtroppo quel giudizio non sarà mai imparziale. Dovrà essere santa fuori e amante in casa, vestirsi sensuale ma non appariscente, essere solare ma non dare troppa confidenza, essere magra ma non troppo. E in mezzo a quel limbo tutto può accadere, un limbo dove ognuno può esprimere la propria opinione.
Come in ogni famiglia però, l’impegno deve derivare da entrambe le parti, pena l’insuccesso. Ognuno di noi, in parte, è responsabile di un cambiamento nel mondo. Se ognuno di noi non buttasse la carta per terra, ad esempio, le strade sarebbero più pulite. Più complicato è quando si parla di rispetto e di autostima. La regina delle lamentele è che la nostra società sia maschilista, ma quante volte vediamo nelle pubblicità l’immagine di una donna oggetto? Forse involontariamente, la modella che in quel momento recita un ruolo, sta rappresentando la categoria femminile, nutrendo lo stupido pensiero di donna oggetto. Quante volte capita che la donna, invece di realizzare i propri sogni, aspetta che sia un uomo a realizzarglieli? Ogni volta che questo accade, un uomo penserà che basta avere un proficuo conto in banca per avvalersi di una compagna. E quante donne, prima di essere tali sono figlie, compagne, mogli, mamme? Chiaramente è un diritto ed una gioia inestimabile poter ricoprire questi ruoli, ma la componente individuale non dovrebbe mai annullarsi dietro una funzione. Entrando più nello specifico del mio settore, quante ragazze si prendono cura del proprio corpo per il piacere di farlo e quante per l’opportunità di piacere a qualcun altro? Ho visto persone perdere 30 kg per arrivare perfette al giorno del matrimonio e riprenderne 40 dopo alcuni mesi. Ho letto di ragazze disposte a tutto pur di apparire in tv, di altre che fanno abuso di sostanze e del proprio corpo pur di sfilare in passerella e di altre ancora che accettano compromessi pur di ottenere successo o favori. Anche quella è una violenza, ma in primis verso sé stesse. E’ vero, ognuno con il proprio corpo può fare ciò che vuole, ma ogni volta che questo accade, da qualche parte nel mondo, qualcuno penserà che il sistema funziona e che potrà farlo un’altra volta.
Volete essere belle per il vostro matrimonio, siatelo sempre! Volete sfilare in passerella? Siate voi stesse. Volete andare in TV? Studiate per farlo e cercate di avere qualcosa da dire.
Date a voi stesse per prime il rispetto che vi strameritate. La vostra bellezza non dipende solo dalla copertina. L’ha capito anche il calendario Pirelli, che quest’anno ha ritratto delle donne speciali. Bellissime fuori? Non necessariamente! Ognuna di loro aveva un motivo speciale per essere lì sopra, ognuna di loro aveva un sogno e ha lottato per realizzarlo. Prendetevi cura della vostra bellezza in quanto tale.